Realizzata a Königshardt, un quartiere residenziale della città tedesca di Oberhausen, nel cuore della Ruhr, la villa progettata dallo studio tedesco Engelshove Architekten ridefinisce i tradizionali standard razionalistici attraverso un linguaggio essenziale e curato fin nel più piccolo dettaglio. Il corpo di fabbrica a due livelli, coronati da un classico tetto piano, si articola secondo geometrie primarie: un gioco di ‘scatole’ parallelepipede in cui si alternano porzioni opache in cemento, con finitura rigorosamente bianca, e grandi superfici vetrate a tutta altezza, che inondano di luci gli interni, aprendoli sul giardino. I calibrati arretramenti dei volumi al livello superiore, oltre ad amplificare la dinamicità compositiva dell’insieme, generano ampie terrazze che entrano in contatto con il paesaggio verde che circonda l’edificio.
L’interazione fluida tra gli spazi è presente in ogni parte della casa, a partire dall’area di ingresso a doppia altezza, che si espande per generare prospettive e di ambienti di transizione, come l’arioso patio che si affaccia sull’area della piscina. Il senso di permeabilità dell’involucro edilizio si reitera all’interno dello spazio abitato, definito da una configurazione aperta dei diversi ambienti, che genera una percezione di libertà di movimento in tutte le direzioni. Anche sul piano distributivo il progetto mantiene un’impronta fortemente razionale: il piano terra è così articolato essenzialmente in due aree: da un lato “l’unità” cucina-sala da pranzo-soggiorno, dall’altro il centro benessere con gli spazi annessi. Luminosità, fluidità degli spazi e senso di continuità tra esterno e interno sono accentuati anche dalla combinazione di materiali, finiture ed arredi.
Testi di Guido Musante - a cura di Domus
Mobili e superfici si armonizzano e dialogano tra loro nel tema comune dei neutri: bianchi e grigi dei mobili laccati e delle pareti innanzitutto, ma anche calde ‘interferenze’ dei vetro fumè e delle aree pavimentate in rovere sbiancato. A fare da legante tra i diversi materiali, i pavimenti in gres porcellanato spessorato 14 mm X-Beton con effetto cemento di Cotto d’Este, impiegato anche all’esterno, nella zona piscina e nelle terrazze, come ulteriore strumento di connessione percettiva. Le qualità estetiche di questo materiale non sono tuttavia l’unica ragione che ha portato alla loro scelta da parte di progettisti e committenti. Prodotte attraverso una speciale tecnologia brevettata, le piastrelle di questa collezione incorporano infatti una speciale tecnologia antibatterica che ne rende la superficie eco-attiva e capace di eliminare fino al 99,9% dei microorganismi nocivi, nella completa atossicità e sicurezza per la salute. La semplicità formale dell’edificio rivela così, man mano che la si osserva più nel dettaglio, una sorprendente complessità, sia sul piano visivo sia su quello prestazionale, svelando un’interpretazione contemporanea dell’idea di razionalismo che si estende fino alla scala più minuta.
Testi di Guido Musante - a cura di Domus