Comprende zone commerciali, aree produttive, uffici e servizi pubblici, tra cui un museo. Complessivamente, il nuovo quartiere Docks Bruxsel – ridefinito su progetto di Art & Build Architect – si estende su oltre 60 mila m2 di superficie (di cui 44 mila circa commerciali), ospitando oltre 120 negozi e ristoranti, otto cinema, un grande parco avventura e numerose aree per attività ricreative e per l’infanzia. L’intero spazio aperto è definito da una rete di strade, piazze e spazi per il tempo libero, la maggior parte dei quali coperti da un grande tetto in vetro di circa 10 mila m2. L’impianto urbano si articola attorno a una passeggiata pedonale posta in asse tra i due livelli principali di negozi: uno tra i fabbricati che si affacciano sul canale di Willebroeck, l’altro sul prospiciente viale Lambermont. Il progetto architettonico e paesaggistico fa ampio ricorso a strumenti di intervento eco-sostenibili, basati sulle risorse naturali: l’acqua del canale, i tetti verdi dotati di pannelli fotovoltaici, gli spazi di percorrenza privi di barriere, il recupero di energia per il riscaldamento dal vicino inceneritore.
Sul piano espressivo e tecnologico, l’intervento ha ricercato la massima armonia con l’architettura dei fabbricati esistenti, soprattutto attraverso la valorizzazione delle qualità dei materiali. I riferimenti al passato industriale, in particolare, hanno favorito un uso esteso dell’acciaio, a volte perforato – come nelle griglie di ventilazione sugli spazi commerciali o nella facciata a doppia pelle dell’edificio per uffici), a volte pre-ossidato (i grandi vasi per le piante). Altrettanto sfruttato lo zinco, impiegato soprattutto per una nuova trama di facciata pre-patinata, a evocare il classico disegno dei tetti parigini.
Testo di Guido Musante - a cura di Domus
Per definire il carattere degli interni recitano invece un ruolo determinante le superfici in gres porcellanato X-Beton, nelle varianti Dot 50 e Dot 70, prodotte da Cotto d’Este e posate su una superficie di oltre 4.000 m2.
Queste piastrelle dal grande spessore – 14 mm – offrono una resistenza al carico di rottura eccezionale e sono ideali per essere posate in luoghi a elevati flussi pedonali. Simili caratteristiche sono ottenute grazie a materie prime purissime e a uno speciale processo di vetrificazione, che garantisce anche una particolare brillantezza alla superficie e resistenza al gelo. L’accordo cromatico tra il gres porcellanato e i materiali industriali impiegati nel progetto, ma anche il carattere urbano dell’intervento, è stato definito sulla base di una specifica scala di grigi, in particolare declinando due tonalità: un grigio medio e uno più scuro.
Testo di Guido Musante - a cura di Domus